Prostata: Cancro e Medicina Integrata

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento “WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023” incoraggia e auspica l’integrazione dei diversi approcci terapeutici in Medicina al fine di permettere che ogni paziente possa ricevere “la giusta terapia, dal giusto terapeuta, al momento giusto”

Grazie alla ricerca scientifica abbiamo conoscenze che ci permettono di integrare la terapia oncologica convenzionale del cancro prostatico con la terapia omeopatica o la fitoterapia.

Nello studio Can homeopathic treatment slow prostate cancer growth? i ricercatori hanno osservato una significativa differenza di incidenza di tumori, grandezza e peso del tumore negli animali trattati omeopaticamente rispetto agli animali di controllo trattati solo con acqua “fresca”. I dati raccolti indicano che i rimedi omeopatici (Sabal serrulata, Thuja occidentalis, Conium maculatum, Carcinosinum) non hanno un diretto effetto cellulare anticancro, ma rallentano in modo significativo la progressione del cancro e riducono l’incidenza e la mortalità da cancro nei ratti iniettati con cellule cancerose prostatiche.

Nello studio Effects of homeopathic preparations on human prostate cancer growth i ricercatori hanno osservato che Sabal serrulata inibisce in modo specifico la crescita delle cellule neoplastiche prostatiche. Thuja occidentalis promuove la proliferazione e la differenziazione delle cellule T helper attivate; inoltre stimola l’aumento di IL-1, IL-2 e IL-6 e del Tumor necrosis factor alpha (TNF-α).

Nello studio Pomegranate and Its Components as Alternative Treatment for Prostate Cancer i ricercatori hanno studiato l’attività terapeutica e preventiva del melograno in colture cellulari, animali da esperimento e studi clinici. E’ stato osservato che il melograno interferisce con molteplici processi biologici coinvolti nella crescita tumorale, l’angiogenesi e la metastasi nel cancro prostatico. Siccome i meccanismi molecolari sono condivisi da diversi tipi di cancro, è stata osservata la stessa attività antineoplastica anche nel cancro del seno, dei polmoni, del colon e della cute.

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