Il medicinale omeopatico non è “acqua fresca”. Una delle numerose prove scientifiche.

Dopo alcuni mesi di terapia omeopatica, per malattie che non avevano trovato risoluzione con la medicina convenzionale, che richiedevano l’uso periodico o continuativo di farmaci, accade spesso che i genitori del piccolo paziente o il paziente mi dicano: “mi avevano sconsigliato di iniziare una terapia omeopatica perché dicevano che avrei perso tempo e soldi a cercare aiuto dall’acqua fresca o dai granuli di zucchero; siamo contenti dei risultati raggiunti con l’omeopatia.”

Le malattie a cui si riferiscono con soddisfazione sono varie: le adenoidi occludenti per le quali era stata consigliata l’asportazione come unica soluzione, le otiti ricorrenti, le tonsilliti ricorrenti, le bronchiti ricorrenti, le bronchiti asmatiche, le allergie, le cistiti ricorrenti e molte altre. Patologie per le quali l’uso dei farmaci è già stato effettuato, solitamente con successo, nella gestione della situazione acuta, ma non riesce ad interrompere le recidive. In questo contesto l’omeopatia trova un suo spazio specifico d’azione per stimolare il superamento della tendenza alle recidive.

Ma dicono che è acqua fresca, come è possibile che l’omeopatia possa aiutare dove i farmaci non riescono?

Perché non è acqua fresca. Più di un centinaio di studi dimostra che le caratteristiche del medicinale omeopatico sono diverse dall’acqua fresca.

Thermoluminescence of ultra-high dilutions of lithium chloride and sodium chloride

“Diluizioni ultramolecolari di cloruro di litio e cloruro di sodio sono state irradiate con raggi x e gamma a 77°K, poi riscaldate sino a portarle a temperatura ambiente. Durante questa fase è stata studiata la loro termoluminescenza ed è stato osservato che, nonostante la loro diluizione oltre il numero di Avogadro, la luce emessa era specifica dei sali che erano stati disciolti inizialmente.” (e non dell’acqua che era l’unica sostanza rimasta presente dopo i passaggi di diluizione/dinamizzazione)

Questo fenomeno, che dimostra che il medicinale omeopatico oltre la 12CH non è solo acqua fresca, può essere spiegato con la presenza di domini di coerenza dell’acqua che mantengono l’informazione elettromagnetica della sostanza originariamente disciolta nell’acqua.

Quando qualcuno insiste che curarsi con l’omeopatia è una perdita di tempo e soldi sta cercando di convincervi a rinunciare ad una opportunità terapeutica reale, che può aiutare dove i farmaci non riescono e che comunque non esclude, quando necessari, l’utilizzo dei farmaci.

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