Il microbioma intestinale e la psiche.

Microbi intestinali e Psiche

La scoperta delle dimensioni e della complessità del microbioma umano ha portato ad una continua rivalutazione di molti concetti riguardanti la salute e le malattie, anche quelle del sistema nervoso centrale (SNC). Molti studi pre-clinici hanno dimostrato la presenza di una comunicazione bidirezionale tra microbi e SNC, che coinvolge molteplici meccanismi di segnali neurocrini ed endocrini.

Mentre fattori stressanti psicologici e fisici possono alterare la composizione  e l’attività metabolica del microbiota intestinale, modificazioni sperimentali dell’assetto microbico intestinale possono disturbare il comportamento emozionale e i sistemi cerebrali correlati.

Queste osservazioni hanno portato ad ipotizzare che le alterazioni del microbioma possano giocare un ruolo nelle malattie del cervello umano, quali lo spettro autistico, l’ansia, la depressione e il dolore cronico.

Gli studi del microbiologo inglese Edward Bach, negli anni venti del secolo scorso, avevano già mostrato chiaramente l’associazione tra gruppi di batteri intestinali apparentemente non patogeni e numerose malattie croniche.

Dagli studi del dr. Bach, e dei medici che proseguirono i suoi studi, derivarono inizialmente i vaccini intestinali iniettabili e, successivamente all’incontro con l’omeopatia, i nosodi intestinali. Ne furono identificati 10, ancora in uso in medicina omeopatica: Morgan Pure, Morgan Gaertner, Proteus, Gaertner, Sycotic-co, Dysentery-co, Bacillus n. 7, Mutabile, Coccal-co, Bacillus n. 10

 

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