Avviso ai naviganti

Scriveva Gibran Kahlil Gibran nel suo libro “Il Profeta”:

La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l’anima nostra”

Questo articolo è perciò dedicato a tutti coloro che si sentono naviganti nella vita, con ragione e passione.

Lasciamo da parte un attimo la passione, che ci auguriamo di averne sempre tanta, per la vita.

Concentriamoci sulla ragione.

Diceva Giuliano Preparata, professore ordinario di Fisica Teorica all’Università di Milano: “Lo scienziato vero, quando osserva un fatto reale, se non ci crede, significa che non ha gli strumenti per capire come questo fatto avvenga; e invece che portare alla ridicolizzazione del fatto osservato, lo scienziato vero, lo scienziato curioso, dovrebbe darsi da fare per vedere cosa manca nella visione che viene convenzionalmente accettata per poter riportare i fenomeni osservati, una volta che sono stati riprodotti senza dubbi, nell’ambito della razionalità scientifica.”

Sembra che stia per essere pubblicato un libro il cui titolo non lascerebbe dubbi riguardo all’argomento trattato: “Omeopatia. La grande truffa”

Solitamente, le argomentazioni negative riguardo all’omeopatia ruotano attorno a due temi:

  1. alcune metanalisi o revisioni di letteratura scientifica che affermano che non c’è evidenza scientifica per sostenere l’efficacia dell’omeopatia come metodo terapeutico;
  2. non c’è un meccanismo d’azione plausibile (secondo la visione biochimica convenzionalmente accettata)

Riguardo al rapporto australiano che sosteneva l’inefficacia dell’omeopatia, il massimo organo di ricerca medica in Australia, il Consiglio Nazionale per la Salute e la Ricerca Medica (NHMRC) ha dovuto ammettere, nell’ambito di un’indagine del Senato Australiano, “di non avere seguito le linee guida o gli standard scientifici riconosciuti” nella revisione delle prove di efficacia sull’omeopatia, che generò un report critico su questa medicina, e peraltro di aver applicato lo stesso approccio anche alle revisioni di altre terapie di origine naturale.

“The Homeopathy Review” è stata la prima delle 17 revisioni condotte dall’NHMRC tra il 2012 e il 2015 e utilizzate per giustificare la rimozione del rimborso dell’assicurazione sanitaria privata per questo tipo di terapie. L’NHMRC ha sorprendentemente ammesso che i criteri utilizzati per la selezione degli studi da comparare sono stati “modificati in itinere, e anche mesi dopo il completamento della ricerca generale della letteratura”. “Abbiamo quindi l’ammissione, sotto giuramento, che invece di usare metodi scientifici comunemente accettati, il team di revisione NHMRC non solo ha inventato i metodi lungo il percorso, ma lo ha fatto anche dopo che le prove da analizzare erano già state raccolte e valutate”, ha affermato la Dottoressa Petrina Reichman, medico e Vicepresidente della Australian Homeopathic Association.


Riguardo allo studio di Shang et al. pubblicato su Lancet nel 2005: sebbene 110 studi di omeopatia e 110 studi di medicina convenzionale abbinati fossero inclusi nello studio, le conclusioni si basavano solo su 8 studi di omeopatia e 6 studi di medicina convenzionale descritti come “studi di qualità superiore”.
Se tutti e 21 gli studi omeopatici identificati come di qualità superiore fossero stati analizzati, avrebbero ottenuto il risultato opposto: l’omeopatia ha un effetto maggiore rispetto al placebo. (cfr. Lewith G, Professor of Health Research at Southampton University, Letter to the Editor, Positive Health, December 2008)
Non è stata fornita alcuna giustificazione per scartare gli altri 13 studi di alta qualità solo perché erano più piccoli.
Lo studio fallisce riguardo all’analisi della sensibilità, cioè se viene modificato solo uno degli 8 studi omeopatici scelti tra i 110, si ottiene il risultato opposto, che l’omeopatia funziona meglio del placebo. (cfr. Lüdtke R & Rutten ALB. The conclusions on the effectiveness of homeopathy highly depend on the set of analyzed trials. J. Clin. Epidemiol., 2008; 61: 1197–1204)
Tutti e 8 gli studi hanno testato l’omeopatia non individualizzata, cioè lo stesso rimedio è stato somministrato a tutti i pazienti. Le conclusioni di questo studio pertanto non hanno rilevanza per la normale pratica clinica omeopatica classica che coinvolge medicinali prescritti individualmente, dati dopo una consultazione approfondita.
Lo studio non indica quali 8 studi omeopatici e quali 6 studi convenzionali hanno utilizzato. Una tale mancanza di trasparenza nella segnalazione non è generalmente tollerata negli studi di medicina convenzionale. (cfr. Bell IR. All Evidence Is Equal, but Some Evidence Is More Equal than Others: Can Logic Prevail over Emotion in the Homeopathy Debate? JACM, 2005; 11(5): 763-769)
L’articolo di Shang, contenente studi pubblicati fino al 2003, è ormai obsoleto e sostituito da revisioni sistematiche più recenti e solide (cfr. Mathie RT, et al. Randomised placebo-controlled trials of individualised homeopathic treatment: systematic review and meta-analysis. Systematic Reviews, 2014; 3: 142
)


Riguardo al rapporto della  House of Commons della Gran Bretagna, Science and Technology Committee ‘Evidence Check 2: Homeopathy’ report:

La relazione non è un documento scientifico e pertanto non dovrebbe essere considerata parte della letteratura scientifica o utilizzata come prova da parte di chi deve decidere.
Non sono solo gli omeopati a dire che il rapporto è distorto: il rapporto è stato ampiamente criticato da studiosi al di fuori della professione omeopatica.
La commissione parlamentare ha escluso tutte le prove sull’omeopatia contenute in 5 revisioni sistematiche e ha quindi basato le conclusioni su solo 1 di questi studi.
Il rapporto non rappresentava l’opinione del governo britannico: il Dipartimento della Salute ha respinto il rapporto.


Al contrario di questi rapporti negativi, a favore dell’efficacia dell’omeopatia esistono centinaia di studi eseguiti su colture cellulari, su animali, su piante, su esseri umani. 

Siti dove trovare informazione scientifica riguardante l’omeopatia:

Homeopathic Research Institute

Database a cura di FIAMO e LIGA


Riguardo al meccanismo d’azione, si possono trovare molti spunti scientifici nella sezione Basic Physico-Chemical Research del Database a cura di FIAMO e LIGA, sopra menzionato.


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